Conclusioni
Il fenomeno della malagiustizia, inteso quale insieme di disfunzioni sistemiche e casi individuali di errori giudiziari, rappresenta una lesione grave dei principi costituzionali di legalità, buon andamento della pubblica amministrazione (art. 97 Cost.), e soprattutto del diritto fondamentale alla libertà personale (art. 13 Cost.).
Nonostante l’esistenza di strumenti risarcitori quali la riparazione per ingiusta detenzione e per errore giudiziario ex artt. 314 e 643 c.p.p., il sistema appare ancora insufficiente sotto il profilo della prevenzione, della tempestività nell’accertamento dell’errore e della reale efficacia dei meccanismi riparatori.
La reiterazione di casi noti – che hanno condotto cittadini innocenti a scontare pene detentive per anni – denuncia l’urgenza di una riforma che incida sulla formazione degli operatori, sull’organizzazione giudiziaria e sulla responsabilizzazione effettiva dei titolari dell’azione penale e del giudizio.
È altresì auspicabile una revisione dell’accesso alla revisione del processo penale e una maggiore trasparenza nei meccanismi disciplinari interni alla magistratura, al fine di restituire fiducia al cittadino e assicurare che il sistema giustizia sia realmente orientato alla tutela dei diritti e delle garanzie costituzionali.