Il sistema informatico interforze C.E.D – S.D.I.
Il sistema informatico interforze C.E.D – S.D.I. (Centro Elaborazione Dati – Sistema di Indagine) Banche dati di polizia, schedati a vita?
E’ un’infrastruttura informatica strategica per le attività di pubblica sicurezza e giustizia penale, operativa presso il Ministero dell’Interno, e precisamente nella Direzione Centrale della Polizia Criminale.
1. Funzioni principali
Il sistema CED-SDI consente l’interconnessione tra tutte le forze di polizia italiane (Polizia di Stato, Arma dei Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia Penitenziaria) e altri enti pubblici, fornendo:
- Accesso immediato a banche dati di interesse operativo (denunce, persone ricercate, veicoli rubati, documenti contraffatti, ecc.);
- Scambio informativo in tempo reale con gli organi giudiziari e con il Sistema Europeo d’Informazione Schengen (SIS);
- Gestione di segnalazioni ai fini di polizia e ai fini giudiziari;
- Supporto per l’attività investigativa e di prevenzione.
2. Normativa di riferimento
- Art. 8 della Legge 1 aprile 1981, n. 121;
- D.M. 11 dicembre 2002, recante il regolamento per l’accesso e l’utilizzo del sistema;
- Regolamento (UE) 2016/679 (GDPR), D.lgs. 196/2003 come novellato;
- Normativa nazionale e sovranazionale in materia di interoperabilità con il SIS II.
3. Profili critici e giurisprudenziali
L’uso del sistema CED-SDI è oggetto di frequente attenzione giurisprudenziale, in particolare per:
- Contenziosi in materia di dati personali e diritto all’oblio (soprattutto per segnalazioni obsolete o non aggiornate);
- Profili di invalidità degli atti investigativi fondati su informazioni errate o non più attuali;
- Casi di responsabilità per omessa cancellazione o aggiornamento di dati che hanno provocato danni reputazionali o ostacoli a rapporti giuridici (es. passaggi di frontiera, concorsi pubblici, ecc.).
La giurisprudenza amministrativa e civile ha ribadito l’obbligo per l’Amministrazione di garantire l’esattezza, l’aggiornamento e la cancellazione dei dati non più pertinenti, a pena di risarcimento del danno (cfr. Cons. Stato, sez. III, n. 2168/2021).
Come difendersi dal sistema informatico interforze C.E.D – S.D.I.
Difendersi in relazione all’inserimento (o al mantenimento) di segnalazioni nel Sistema informativo interforze C.E.D. – S.D.I. richiede una conoscenza approfondita del quadro normativo e delle prassi amministrative e giurisprudenziali in materia di tutela dei dati personali, segnalazioni di polizia e garanzie procedimentali. Ecco l’inquadramento tecnico-giuridico:
1. Che cos’è il CED-SDI
Il Sistema CED-SDI (Centro Elaborazione Dati del Ministero dell’Interno – Sistema di Indagine Interforze) è una banca dati che raccoglie informazioni relative a soggetti coinvolti a vario titolo in procedimenti penali, amministrativi, di pubblica sicurezza, comprese le segnalazioni di polizia (anche non penali).
Tali informazioni sono consultabili da tutte le forze dell’ordine e sono spesso utilizzate anche in ambito di frontiera, rilascio passaporti, porto d’armi, etc.
2. Quando si può chiedere la cancellazione o la rettifica
È possibile chiedere la cancellazione, la rettifica o l’aggiornamento dei dati presenti nel CED-SDI:
- quando le informazioni non sono più attuali (es. archiviazione, assoluzione, revoca di misure);
- quando sono erronee o illegittimamente inserite;
- quando l’interessato dimostra che i dati comportano una lesione sproporzionata dei propri diritti e non sono più giustificati da esigenze di sicurezza pubblica.
3. Strumenti di difesa giuridica
- Istanza al Questore competente per territorio (ex art. 7 D.Lgs. 196/2003 e artt. 16-17 D.M. 15/08/1987): per chiedere la cancellazione o la rettifica.
- Reclamo al Garante per la Protezione dei Dati Personali (art. 77 GDPR) se la risposta dell’autorità è insoddisfacente o non perviene entro 30 giorni.
- Ricorso giurisdizionale al TAR o al giudice ordinario, a seconda della natura della segnalazione (amministrativa o penale).
- In alcuni casi si può valutare anche l’opposizione ex art. 10 D.Lgs. 51/2018 per i trattamenti automatizzati in ambito di prevenzione penale.
4. Giurisprudenza rilevante
La giurisprudenza ha più volte affermato che:
- la mera iscrizione nel SDI non può essere impiegata come prova di colpevolezza;
- il mantenimento di segnalazioni non aggiornate o relative a fatti archiviati è illegittimo (TAR Lazio, Cons. Stato);
- è necessario un bilanciamento tra esigenze di sicurezza pubblica e diritti del soggetto segnalato.
FACSIMILE – ISTANZA DI CANCELLAZIONE O RETTIFICA DATI DAL CED-SDI
Oggetto: Istanza ex art. 7 D.Lgs. 196/2003 per la cancellazione/rettifica dei dati personali registrati nel C.E.D. – S.D.I. del Ministero dell’Interno
Al Questore di [Città]
[Indirizzo PEC della Questura o raccomandata A/R]
Il sottoscritto
[NOME e COGNOME], nato a [luogo] il [data], residente in [indirizzo completo], codice fiscale [CF],
PREMESSO CHE
– è venuto a conoscenza, per effetto di accesso, procedura amministrativa, accertamento difensivo o altra fonte, dell’esistenza di dati personali a sé riferibili registrati nel sistema informativo interforze C.E.D. – S.D.I.;
– tali dati risultano [imprecisi, incompleti, non aggiornati, ovvero non pertinenti ai fini per cui sono stati raccolti – specificare esattamente il motivo];
– in particolare, trattasi di [descrizione della segnalazione: es. procedimento penale archiviato, provvedimento annullato, misura revocata, errore materiale, ecc.];
CONSIDERATO CHE
– l’art. 7 del D.Lgs. 30 giugno 2003, n. 196 (Codice in materia di protezione dei dati personali) riconosce all’interessato il diritto di ottenere la cancellazione, la rettifica ovvero l’aggiornamento dei dati personali trattati in violazione di legge;
– la conservazione nel sistema CED-SDI di dati non aggiornati o relativi a vicende ormai concluse può integrare una compressione sproporzionata e illegittima dei diritti fondamentali dell’interessato;
TUTTO CIÒ PREMESSO
CHIEDE
che siano disposti, previa verifica, la cancellazione ovvero la rettifica/aggiornamento dei dati riferibili alla persona del sottoscritto, presenti nel sistema informativo interforze C.E.D. – S.D.I., per le ragioni sopra indicate.
Si allegano: – copia del documento d’identità del richiedente;
– eventuale documentazione a supporto dell’istanza (es. provvedimenti di archiviazione, sentenze, certificati del casellario, visure SDI, ecc.).
Luogo e data: __________
Firma: _____________________________